Carlo Putini e rasoi.

aprile 13, 2013 § Lascia un commento

Non ho una passione per l’orto, inteso come spazio da coltivare. Non mi piacciono bagnafiori terriccio e vasi. Non mi piace sporcarmi le mani, mettere sostegni, individuare consociazioni.  Non mi piace l’attesa del germoglio, nè la cura della piante nè la raccolta del frutto.

Quindi cosa mi piace dell’orto? Le varietà orticole. Non fisicamente. Mi piacciono i nomi, e la storia che questi nomi portano con sé. A volte è la storia di un luogo, a volte la storia di una persona. Giornalmente o quasi passo del tempo nella ricerca, organizzazione, eliminazione di varietà orticole. Dei loro nomi, nello specifico.

Per stare sul nostro terrazzo – perché sempre di lui parlo quando parlo di orto – una varietà, se non ha una storia deve farmene presagire una. Se non ha un bel nome deve farmi sperare che qualcuno glielo cambierà. Deve farmi dire: “Prometti bene, forse tra 100 anni avrai una storia, non ti perderai in un catalogo, non morirai su quelle pagine lucide e obbrobriose, davanti a te c’è un orizzonte più ampio della massa, ovvero l’individuo.” Individuo di cui sarai vera passione e vero orizzonte.

Carlo Putini docet.Immagine

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